Quando si è reduci da un concorso internazionale, si è sempre combattuti tra la fredda cronaca , fatta di nomi e numeri, ed una rappresentazione della manifestazione più personale.
Intendiamoci, i nomi e i numeri servono eccome, altrimenti come faremmo a sapere che il Grenache, Garnacha, Cannonau, Tai o Gamay del Trasimeno sono praticamente la stessa cosa ?
Sull’origine invece , anche se Enzo Biondo, decano degli enologi sardi ed autore di un bel libro dedicato al Cannonau, sembra non avere dubbi sulla sua primogenitura sarda, non c’è unanimità.
La relazione del Prof. Costacurta, tenutasi assieme ad altre molto interessanti, in questo senso ha lasciato ancora aperta la questione.
Veniamo ai numeri di questa quinta edizione svoltasi tra Alghero e Cagliari con lunghi trasferimenti nel Nuorese ed a Barrumini (sud Sardegna) : 684 i vini in degustazione per 100 commissari provenienti da tutto il mondo con una netta prevalenza di Italia, Spagna e Francia.
Man bassa di medaglie da parte della Spagna che ne porta a casa 108 tra oro, argento e bronzo. L’Italia, ne vince 51 di cui 44 vanno al Cannonau.
Stesso risultato per la Francia che da questa tornata esce un po’ ridimensionata: in particolare dalla denominazione Chateauneuf du Pape ci si sarebbe aspettato qualcosa di più sia in termini di partecipazione che in termini di risultati, in fondo si tratta sempre di una denominazione tra le più famose al mondo.
Sorprendente, ma neanche tanto, la performance della Spagna che domina con le denominazioni aragonesi di Calatajud e Campo de Borja e anche con le denominazioni Somontano e Carinena.
Buona anche l’affermazione della D.O. Rioja, ma è terra di Tempranillo. Anche la D.O Terra Alta, piccola denominazione della Catalogna, piccola si fa per dire sono sempre 5000 ettari vitati, si afferma con 17 medaglie e se si tiene conto che è terra soprattutto di Garnacha Blanca, non è male.
Io una spiegazione del grande successo dei vini spagnoli me la sono data : innanzitutto le debordanti note di legno che hanno sempre contraddistinto i vini spagnoli negli ultimi decenni, appartengono ormai ad una sempre meno numerosa schiera di produttori, il che rende la maggior parte dei vini molto piacevoli. Poi il loro costo: buona parte dei vini che hanno vinto non superano i 10 euro in enoteca, il che li rende molto competitivi e non è quindi un caso se il 70-80 percento in media della produzione viene esportata.
Come tutti i concorsi Grenache du Monde mostra uno spaccato del mondo del vino a cui spesso molti degustatori-giornalisti, non sono avvezzi, abituati come sono a prendere in esame solo vini di una certa qualità, trascurando poi quello che la gente comune beve.
Solitamente a questi concorsi non partecipano grandi e conosciute aziende perché non hanno nessuna necessità di mettersi in gioco ma le altre, quelle che non vivono ancora della fama del loro marchio, si affidano ai concorsi e traggono da queste manifestazioni stimoli per orientarsi nel mercato internazionale.
La prossima sessione di Grenache du Monde si terrà in Catalogna nella zona della D.O. Terra Alta. Dove domina soprattutto la Garnacha Blanca e una varietà di Garnacha Tinta chiamata Peluda per le caratteristiche foglie.