I giovani Promettenti il 21-22 gennaio in conclave a Rocca delle Macie1 min read

La fumata bianca ci sarà sicuramente, ma non significherà l’elezione di un nuovo pontefice ma semplicemente che le bistecche stanno cuocendo sulla brace.

 

Non posso anticiparvi se a controllare la cottura ci sarà un Giovane Promettente o direttamente Sergio Zingarelli, Patron di Rocca delle Macie, ma senza dubbio saranno cotte a puntino.

 

Tra una bistecca e l’altra il Gruppo IGP-I Giovani Promettenti discuterà del suo futuro e di come far capire al web che questa scanzonata ma serissima banda di “promettenti” quasi giovani, ognuno con un suo affermato giornale online,  rappresenta ogni anno milioni e milioni di accessi, con numeri di lettori che le riviste cartacee si sognano.

 

Proprio per portare avanti al meglio questo grande patrimonio stiamo lavorando da tempo ad alcuni progetti che vedranno la luce “tra un bistecca e un sorso di Chianti Classico”.

 

Ad ospitare (in rigoroso ordine casuale) Luciano Pignataro, Roberto Giuliani, Angelo Peretti, Lorenzo Colombo, Stefano Tesi, Andrea Petrini e il sottoscritto, non poteva che essere Sergio Zingarelli a Rocca delle Macie, forte di un’amicizia quasi secolare (siamo o non siamo giovani promettenti?) con tutti i membri del gruppo.

 

Volete sapere il programma dei due giorni di riunione? Per adesso dovrete accontentarvi del fumo delle bistecche, “l’arrosto” ve lo faremo conoscere nei prossimi giorni.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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