La stampa estera a portata di clic:En Magnum. Le Vin + Grand, anno II, n. 64 min read

La copertina di questo numero è molto ricca di titoli.

Quelli con maggior risalto sono: Le trenta glorieuses (années) dello Champagne, 26 liquorosi di tutta la Francia, Il genio della pourriture noble raccontato da  Michel Bettane.

E poi ancora: vigneti estremi in Asia, la Bande Déssinée di Regis Franc, Le carte dei tesori, La bolla vista da dentro.

 

Si comincia con l’editoriale di  Thierry Desseauve dedicato ai trenta anni gloriosi dello Champagne, dal 1985 al 2015, che hanno  lasciato un’impronta nella storia di questo vino. Dopo la presentazione degli autori che hanno contribuito a questo numero e all’ immagine di copertina (naturalmente una magnum, questa volta di un grande Champagne, il Bollinger Tradition R.D.), le notizie di Mondovino, gli opinionisti : qual è il prezzo “giusto” un grande vino? L’ orgoglio dei vignerons; Risposta ad André Fuster, a proposito di chimica in vigna e biodinamica.

 

Il primo articolo, intitolato “Le carte dei tesori”, parla di sei ristoranti con grandi cantine (naturalmente quattro sono a Parigi).

Quello seguente , “Maximilian ha 260 anni” (Maximilian è Maximilian Riedel, XI generazione della  famosa famiglia, la più importante casa produttrice di bicchieri da vino del mondo) è il primo dei quattro ritratti dedicati ai personaggi che maggiormente si sono affermati in questi ultimi anni.

Il secondo è quello di Thierry Germain, titolare del Domaine des Roches Neuves, nel Saumurois, seguito da Bernard Magrez , l’uomo di Bordeaux (per intenderci: Château Pape-Clément) e Thierry Sansot , talentuoso vigneron del Rodano, a Vacqueyras e Beaunes-de-Venise.

 

Guillaume Puzo presenta il suo carton de 6 (bouteilles), vini di qualità a meno di 100 euro in tutto , e i suoi grandi rossi per gli amatori di ottime carni. Poi gli abbinamenti per l’astice e per la bûche (il tronchetto di cioccolato) e il dopo cena, con l’insolito accoppiamento di cognac e caviale.

 

Eccoci finalmente ai trenta anni gloriosi dello Champagne, raccontati da Thierry Desseauve. Più avanti, nella rivista, l’articolo  di Véronique Raisin sulle “profondità delle bollicine”, corredato da alcune belle foto, e-quasi in chiusura-  una selezione di magnum di Champagne per Natale, scelte da Nicolas De Rouyn.

 

In mezzo: l’icona Louis Latour e la storia dell’azienda di  famiglia, diventata da bottega di tonnellerie grande Maison de négoce di vini e vignerons.

 

Nell’articolo seguente il “borgognologo” Laurent Gotti parla dei rischi derivanti dalla  speculazione, la minaccia alle piccole proprietà familiari di vignaioli in Borgogna, e Michel Bettane provoca con la domanda “Chi ha creato la Borgogna? I borghesi o i contadini?”

 

I servizi fotografici di questo numero: Pascale Cassagnes propone una “serata diapo”con una serie di belle foto sul vino di  Parigi, Mathieu Garçon e Nicolas de Rouyn  presentano la sesta puntata di “Têtes de cuvées”, i personaggi celebri del mondo del vino.

 

Seguono due immersioni in ambienti ancora poco conosciuti del vino mondiale: la Bulgaria (ne parla Mathilde Hulot), con i migliori produttori  di quel paese , e le “vigne estreme” in Asia (Cina, Taiwan, Corea del Sud, Giappone), bel fotoreportage di Ludovic Pollet.

 

Il miracolo della trasformazione di un acino d’uva imputridito in nettare divino è il tema trattato da Michel Bettane, nel suo lungo articolo dedicato ai grandi vini da pourriture noble del mondo: cinque le grandi regioni (Sauternes, Alsazia, Germania, Austria  e Ungheria) e dieci i “maestri” del vino liquoroso (da Yquem a Egon Müller).

 

Di seguito, Alain Chameyrat sceglie i suoi 26 grandi liquorosi di tutta la Francia (molto Sauternes, molta Alsazia, ma il punteggio più alto è per un VDN di Maury).

 

Resta ancora un po’ di spazio per le  pagine del Grand Tasting : verticale di Château Batailley 1881-2010; sei proposte di vini per il Réveillon (il veglione di Capodanno); le migliori offerte di vini di Monoprix e Chateaunet.com.

 

Poi  si chiude con le  vignette di Régis Franc (in questa puntata si parla della table de tri, la scelta dei grappoli) e gli incontri parigini di Margot Ducancel .

 

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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