FISAR sta crescendo. Finito il tempo nel quale veniva considerata (a torto) la “cugina povera” di altre associazioni, da un po’ ormai i passi che muove nel mondo del vino sono notevoli.
La collaborazione con slow food e la conseguente nascita di slow wine, i corsi per degustatori che si sono aggiunti a quelli tradizionali per la formazione di sommelier e relatori, la nuova didattica informatizzata che si aggiunge ai volumi cartacei, le App utili per lo studio ai corsisti e quelle per ai soci che vogliono continuare a tenersi aggiornati, e così via novità dopo novità.
Di questo ed altro si è parlato al convegno nazionale che quest’anno si è svolto a Firenze, nella sempre suggestiva cornice della stazione Leopolda e che, a proposito di novità, ha voluto aprire le porte anche al pubblico ed alla stampa, inserendo nel programma del convegno una manifestazione con banchi di assaggio e degustazioni guidate chiamata “vinoè”, che ha visto la partecipazione di un centinaio di aziende per un totale di quasi 600 etichette.
A parte la location più volte collaudata per questo tipo di eventi e con la quale i sommelier Fisar hanno grande familiarità avendo curato più volte il servizio della presentazione della guida de l’Espresso, si può dire che la manifestazione-degustazione in sé non avesse molto di innovativo.
Come in tutte le manifestazioni di questo tipo si fanno molte pubbliche relazioni, si salutano i produttori presenti, si approfitta per riassaggiare un vino che avevamo degustato magari ad una anteprima e ci aveva particolarmente colpito, ma non è certo la situazione adatta per degustare.
Folla, confusione, caldo.
Nel complesso comunque il bilancio per gli amici fisariani, al termine di questa prima edizione di “vinoè”, credo che sia senza dubbio positivo. Unico appunto che mi sento di fare e del quale so di non essere una voce fuori dal coro è l’assenza di un punto di ristoro (né gratuito per giornalisti ed espositori come a volte accade, né a pagamento).
Ma come sempre tutto è perfettibile quindi aspettiamo la seconda edizione ed auguriamo a Fisar di continuare a crescere.
Vino è… anche questo.