Fantascienza enoica: Proseccopolis2 min read

Dopo quando affermato da Luca Ferraro in questa bella intervista ci siamo ricordati  di una cosa scritta alcuni anni fa che vi riproponiamo.

Noi di Winesurf possediamo mezzi tecnici che gli altri giornali possono solo sognarsi. Quindi per capire fin dove potrà arrivare il fenomeno Prosecco abbiamo attivato la nostra macchina del tempo, sbarcando nell’estate del 2056.  Eccovi il sunto di un servizio serale del TG1.

Dal TG1 del 21 agosto 2056

Oggi 21 agosto 2056 il Primo SomMinistro del Prosecco Italiano, ha inaugurato il nuovo Proseccodotto  Trapani-Calcutta (che integra ma non sostituisce il vecchio Trapani- Bangalore, primo proseccodotto costruito in Prosecchitalia per commercializzare in India il Prosecco prodotto in Sicilia) con una sobria cerimonia a cui sono intervenuti il Ministro per la Cultura del Prosecco, la Ministro delle comunicazioni sul Prosecco e naturalmente il Prosecchidente, cioè il presidente di tutti i produttori di  Prosecco di Prosecchitalia.

Il Primo SomMinistro ha ricordato quando, non molti anni fa, si sperava che il Prosecco potesse raggiungere il miliardo di bottiglie ed ha stigmatizzato coloro che pensavano fosse un errore  “Allora, – ha puntualmente aggiunto – visto che oggi  esportiamo 476 fantastilioni di tonnellate di Prosecco e ne imbottigliamo 976 superiperfantastigliardi, cosa dovrebbero dire quei gufi superati dalla storia?”

Ricordiamo che oggi Prosecchitalia, grazie al suo vino di punta (in realtà anche base, visto che produciamo fortunatamente solo quello) , esporta bollicine di alto livello ogni dove ed è al primo posto mondiale per produzione di uva Glera, Glé e Glsarà, cioè i tre vitigni che incarnano il passato, il presente e il futuro del Prosecco.

Oggi – ha continuato il Primo Somministro – Produciamo Prosecco da Pantelleria al Monte Bianco (dove nasce il prosecchicewines , particolarissimo, n.d.r.) lo produciamo in ogni comune, in ogni città, in ogni aiuola, in ogni vaso sul davanzale delle case e ne siamo fieri.

Ma vorrei ricordare – ha poi giustamente aggiunto – anche alcune recenti conquiste del nostro governo: prima di tutte il Proseccolosseo, spianato all’interno per poi piantare Glera, poi  la Valle dei Templi del Prosecco, dove i secolari edifici stanno lasciando piano piano spazio a decennali piantine di buona glera, per poi arrivare alla Proseccupola del Brunelleschi dove arditamente è stata piantata Glera con prospettive e inclinazioni impossibili fino a pochi anni fa, anche in una terra come la Toscana, così votata per il Prosecco.”

Al termine di questo infervorato e applauditissimo discorso il nostro Primo Somministro ha tagliato il nastro inaugurale, dando vita così all’ennesima espressione del genio italico.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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