Si è tenuto anche quest’anno a Offida l’evento nato nel 2014, per volontà di Vinea, per contribuire alla crescita qualitativa e commerciale dei vini del piceno. Da quest’anno collabora anche il Consorzio Tutela Vini Piceni.
Come anteprima è un evento utile, uno strumento che da la possibilità non scontata di approfondire la conoscenza dei vini e della cantine del Piceno.
Il Piceno si trova nella parte sud delle Marche, in una posizione un po’ defilata e di confine. I suoi vini soffrono della notorietà quasi dominante del Verdicchio, ma questa condizione sta fungendo da stimolo per un miglioramento complessivo del comparto. Ne è appunto testimonianza l’alta partecipazione delle cantine a Piceno Open.
Ma vediamo cosa è successo: la prima mattina si è svolto l’assaggio della quattro denominazioni principali, Offida Passerina Docg, Offida Pecorino Docg, Offida Rosso Docg e Rosso Piceno Superiore. Denominazioni che hanno come protagonisti altrettante uve autoctone: Passerina, Pecorino, Montepulciano e Sangiovese
La degustazione ha riguardato i vini di 22 cantine, circa il 70% del totale.
Andando in ordine di assaggio, di seguito le impressioni piuttosto sintetiche.
Offida Passerina Docg 2015
Alcuni vini appena imbottigliati, gli altri per fortuna già ben definiti: l’annata calda ha aggiunto polpa ad un vitigno che normalmente latita in questo parametro, il corpo è mediamene ben bilanciato. Complessivamente un buon livello con punte molto interessanti. Un vino di piacevolissima beva, da aperitivi e antipasti di calde serate estive.
Offida Pecorino Docg 2015
Non appena si entra in zona Pecorino i punteggi balzano in avanti: un bianco più completo, complesso e con maggiore pressione al palato. Purtroppo l’annata ha penalizzato il vitigno che ha sofferto o di mancanza di acidità o di un eccesso di alcool; i vini in vari casi appaiono un po’ stanchi, in altri si avverte una scomposizione al palato da acidità aggiunta. Comunque la maggioranza presenta un ottimo livello medio.
Rosso Piceno Superiore Doc 2014
Per la prima volta al banco d’assaggio. La denominazione ha ancora bisogno di omogenizzarsi, molta variabilità e alcuni vini un po’ troppo scontrosi. L’annata ha tolto polpa lasciando vini scarni e con un profilo più sottile del solito. Un’annata difficile in cui i produttori comunque si sono difesi bene e presentano prodotti più che dignitosi.
Offida Rosso Docg 2012/2013
Aumenta il numero dei vini in questa categoria, ma tra tutte appare la categoria che al momento soffre di più per “accanimento del produttore”: troppi vini scomposti da un profilo tannico secco e non integrato; un legno ancora ingenuo e non dosato. La strada è ancora lunga.
Lascio i dolcissimi paesaggi intorno ad Offida pensando che la zona merita di più, il cammino è iniziato, i vini ancora più precisi e definiti del mio ultimo assaggio di due anni fa. Quest’anno è mancato un incontro diretto (al tavolo) con i produttori, spero si ritorni a farlo perché anche un veloce scambio di opinioni tra chi ha di fronte un panorama ampio e composito ed un produttore che vuole fare ancora meglio è sempre molto utile. Il potenziale inespresso è ancora alto, un buon auspicio per questa bella zona, con un fiore all’occhiello di rara bellezza come Ascoli.