Luglio 2012, che caldo! E agosto….3 min read

Luglio e agosto, costituiscono il periodo più rappresentativo dell’estate perché ideali per le vacanze…ma non solo. In viticoltura per esempio sono due mesi fondamentali, anche se  notevolmente diversi per clima e  durata delle giornate.
Questo periodo è basilare per l’avanzamento della fisiologia della vite: la formazione degli acini, la chiusura del grappolo e l’invaiatura segnano l’importante passaggio dall’attività di accrescimento verde della pianta (che inizia a rallentare prima del definitivo arresto) a quella di accumulo ed elaborazione delle sostanze.
L’evoluzione delle fasi fenologiche sono condizionate dalle caratteristiche proprie del vigneto e principalmente dall’andamento stagionale.
Il mese di luglio, ha segnato per tutta l’Italia uno dei mesi più caldi da quando gli studiosi raccolgono dati, ma penso che ce ne siamo accorti da soli, da Nord a Sud e da Est ad Ovest.
Infatti, sono molte le zone dove le temperature sono arrivate ai 35°C ma con punte sino a 40°C e tanti mettono a confronto l’estate del 2012 con quella del 2003: numeri alla mano parlano di un luglio 2003 leggermente più caldo di quello di quest’anno, ma ci manca il mese di agosto che all’epoca, era stato il più rovente.
 
In vigneto il lavoro si è fatto davvero caldo dove soprattutto il vento e la mancanza di precipitazione hanno incrementato le temperature già elevate. I vigneti giovani e maggiormente esposti al sole hanno iniziato già a risentire verso la fine del mese della situazione, rallentando il normale decorso fisiologico.
Come detto durante questa stagione, si raggiunge l’invaiatura, cioè il cambio di colore degli acini.
Il grappolo modifica profondamente il suo aspetto, poiché muta il colore, la consistenza e la composizione chimica. L’elemento più evidente che caratterizza questo fenomeno è la scomparsa della clorofilla: per esempio tra le uve a bacca bianca al colore erbaceo si sostituisce quello determinato dai pigmenti flavonici. Inizia, quindi, la sintesi degli aromi e delle altre sostanze che si ritrovano nel grappolo maturo e il cui complesso rappresenta un carattere genetico proprio della varietà. Inoltre in questo periodo vi è la formazione della pruina.
L’inizio di questa fase può avere risposte differenti con il proseguimento dell’annata e non sempre prevedibili.
Al momento arriviamo da una stagione fenologica non eccessivamente anticipata, ma ora aspettiamo agosto per completare il quadro generale.
Sicuramente nei prossimi anni dovremmo cercare di arrivare con i vigneti più pronti a condizioni di eccessivo caldo e mancanza di precipitazioni: bisognerà lavorare meglio per capire la gestione del verde ed in particolare la cimatura, intervenire nella gestione del suolo per mantenere ed avere umidità e freschezza nei momenti opportuni.
Intanto rimaniamo a guardare: la natura farà il suo decorso e con molta probabilità per i vitivinicoltori (e i tecnici), niente ferie ad agosto!
Davide Ferrarese

Davide Ferrarese, agronomo e profondo conoscitore del Piemonte agricolo, per diversi anni nostro “metereologo ufficiale” ci ha lasciato in eredità tantissimi interessanti articoli.


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